Cari amici, capirete che, nonostante la buona volontà, il compito di redattrice unica mi resulta un po' pesantino. Dala pandemia in poi lavoro14 ore al giorno al barre. Oramai, a meno che un principe cor cavallo bianco un si fermi a Livorno e resti irretito dale mi poppe esagerate e cascanti e dale mi mele striate di cellulite, unnò speranza di levammi di qui.
I sogni ci so stati e belli ma eran tutti lontani e io non ho trovato né coraggio perzonale né compricità esterna pe affrontalli.
Dani sarebbe stata un ottima compagna di viaggio. Ideale dirrei e s'è sognato nzieme, a lungo. Però affrontà na vita nzieme a giro pel mondo unnè semplice. Essendo du etere poi è propio difficile. Purtroppo oltre ala compricità, all amicizia profondissima e all'ideali condivisi, s'ha tutt'eddue un brutto difetto anche un po' forri moda si sti tempi. Annoi n mezzo ale zampe ci garba avé un maschio cor su arbero di natale bello svettante e le palle attaccate. Come immaginerete, quando ci si mettan di mezzo le relazioni di sto tipo bisogna fanne recede altre. Cor 2025 ir volo verzo la quarantina è spiccato e un mi pare che niente lo possa fermà. Così è per me. Così per Samatta e anche pe le trombanti che so leggermente più piccine ma di poco. Quando ho detto ala mi mamma e ar mi babbo: " ora potete andà in penzione" sapevo indove mi infilavo. In fondo sentivo, tuttavia, che era r mi modo per non perde un mondo in cui ero cresciuta e indove mi ritrovavo a mio agio. La mattina, ancora coll'occhi incispiati, ho bisogno di vedé Dino che ciondola, di sentì l' odore dela macchina der caffè che prencipia il su lavoro, la ventata d'aria esterna, che ariva dala porta che s' apre, il saluto der primo che entra. Qui ancora si conzumano de rapporti umani. Cambiati, è vero, nquinati quer tanto che basta a fammi venì la nausea da si art fo e alla ma ancora si parla e s'erza la voce e finché questo resterà io lo coltiverò come l'urtimo giardino dele meraviglie. Qui ci s'hanno ancora le carte da gioco e le bestemmie volano in alto come se qualcuno le potesse ascoltà e cambià quell' urtima mano di scopone. Da Nado un so mai entrate le slotte mascjin. Qui ogni giorno c'è ancora du quotidiani e du giornali sportivi. Qui se uno entra ale 10 di mattina e ha fame quarcosa ar foco gli si mette e lo stesso se arriva a mezzanotte. Detto questo bisogna anche ragionà sur fatto che sotto il carico di lavoro che mi arriva sul groppone da quelle belle ma lunghissime quattordici ore ar giorno passate qu,i di tempo per me ne resta poco e pochissimo pel blogghe. Spero che Bobby e Dani si decidano a dammi una mano. Quest'anno non andrò a Venezia perché l' idea di Dante che un cìè o fa finta di un esseci mi fa troppo male. Se però qualcuno di loro, magari anche Holly, che lavora sempre e troppo, come me, volesse venì quaggiù, ho dato la mi disponibilità. Dino seguita a dormì nel nostro magazziono e ha la casa vota. Ir mi fratello piccino, dopo che ha avuto ir secondo mancamento di cervello, dorme fisso da Camillina che, secondo quer che ha detto lei, se lui deve morì lei vole esse lì. Ma un v'allarmate ha la pelle dura il Mosca e a parte ste precauzioni fa la solita vita di sempre. Mangia, beve, dorme sereno e tromba tutte le volte che lei ci sta. Quando lei unnà voglia no. Perché si sa e ora l'ha decerato anche il parlamento, le donne possan di di no anche a metà delo zumzumme. Io sinceramente un l'ho mai fatto, perché mi sembrerebbe un atto di sadismo. Quarche volta ho sopportato, sperando che fenisse ala svelta e si levassa dale palle ma se gli avevo detto di sì da prencipio, sinceramente il no a mezza monta un l'ho mai pronunciato. Tornando a posti disponibili: Io posso dormì tranquillamente ner magazzino, eguale Dino perché ci so du posti e lui non russa. Se venisse Costanza,dala Svizzera, lei si porterebbe Dino in albergo, così ci sarebbe un posto voto qui, quattro a casa di Dino e du camerette a casa dei miei (la mia e quella del Mosca). Glielo avevo già detto per telefono a Dani ma lo scrivo anche qui perché " scritta mane":e così, se un viene nessuno, mi sento libera d'incazzammi. Oggi come vedete ho buttato giú ste righe. ma è stato na specie di sfogo, a mo di diario, perché storielle da Dino un mi so arrivate e ammé un mene è venute a mente punte. Visto che a Natale s'è sempre messo musica natalizzia ho penzato di risuscità quercheduna dele nostre vecchie esibizioni. Oggi prencipierei con quarcosa che ancora propio da Natale unnè ma è piena di dolcezza perche la canta Kate la figliola di George Dalton
che al tempo dell'esecuzzione fummo tutti concordi nel definì la voce (e non solo) più arrapante del webbe.
Godetevi sta cauboi di mezzanotte e bona domenica
Zanza